la cultura condominiale

La parola “condominio” suscita, in molti, sentimenti di rabbia, sconcerto e rassegnazione ed i rapporti di vicinato sono sempre più in un continuo stadio di raffreddamento. Sono in troppi, ormai, a non avere più alcun tipo di rapporto col dirimpettaio arrivando, in diversi casi, ad evitare anche quel semplice buongiorno e da tanti poi, la partecipazione all’assemblea di condominio è vissuta come una chiamata alle armi per andare a combattere un nemico ostico.

Allora c’è da chiedersi il perché di tutto questo e cosa sia possibile fare per cercare di migliorare un aspetto determinante dell’intera qualità della vita in condominio e non arrivare al punto di vedere nei rapporti condominiali una vera e propria valvola di sfogo.

E la figura dell’amministratore poi, un professionista che quotidianamente assolve ad una funzione di vero e proprio cuscinetto sociale e che assorbe, tutti i giorni, come una spugna, le tensioni vissute dai propri amministrati: sempre sul banco degli imputati a prescindere, oggetto spesso di invettive, accuse ingiustificate ed offese gratuite,il capro espiatorio, insomma, di ogni difficoltà condominiale. Non ci si presenta in assemblea armati di rancore e anima di vendetta personali, ma muniti di buon senso, spirito di collaborazione e oggettività nelle valutazioni. Non ci si presenta nell’ufficio dell’amministratore pretendendo che svolga il suo lavoro secondo i nostri interessi o criteri, ma si guarda ad un professionista munito di specifiche competenze.

Spetta a tutti gli attori del medesimo palcoscenico crederci e pensare di poter essere protagonisti capaci di una nuova civiltà condominiale.

Buone vacanze da tutto lo staff !

Lascia un commento